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I racconti sul cagnolino e la gattina

di Josef Čapek

Traduzione di Michaela Šebőková Vannini

Formato 19,5 x 26
112 pagine con illustrazioni a colori
Prezzo: € 16,15
Sconto -15% (Prezzo di copertina € 19,00)

Anno di pubblicazione: 2014
ISBN 978-88-940346-0-8

Dall’originale Povídání o Pejskovi a Kočičce,
Jak spolu hospodařili a ještě o všelijakých jiných věcech
– Praha 1937


Il libro

A quasi 70 anni dalla morte dell’autore, esce finalmente anche in Italia il suo libro diventato un must della letteratura ceca per l’infanzia.
Dieci storielle su un’insolita e simpatica coppia formata da un cagnolino e una gattina ci fanno scoprire una narrativa diversa, senza tempo: indicata sì per i bambini, ma anche per i loro genitori. Racconti “di una volta”, privi di violenza, armi, esseri fantastici e eroi imbattibili, che con tatto e gentile umorismo spiegano al bambino e ricordano al genitore quanto possa essere bella e divertente anche una vita semplice.
Il libro, tradotto in italiano per la prima volta, riporta le illustrazioni originali dell’autore stesso.

[M. Š.]

L’autore

Josef Čapek (Hronov 1887- Bergen-Belsen 1945)

Nato in una famiglia colta, Josef Čapek deve all’ambiente familiare molti degli stimoli di cui beneficiò la sua vita artistica e intellettuale da adulto. Il padre era membro di un circolo teatrale e letterario, mentre la madre si dedicava alla raccolta di racconti e canzoni popolari. Josef fu un intellettuale versatile e completo che si fece conoscere principalmente come pittore e illustratore, ma fu dedito anche alla scrittura e al giornalismo.

Dopo il diploma in grafica e pittura alla scuola di arti applicate di Praga Čapek si recò per il canonico periodo di studi in una Parigi che in quegli anni ferveva di una vita culturale di rara intensità. Tornato a Praga entrò a far parte di uno dei primi gruppi dell’avanguardia ceca, il Gruppo degli Artisti Figurativi che già negli anni ’10 si orientava verso la pittura cubista e che annoverava nelle sue file elementi di spicco come Emil Filla, Bohumil Kubišta e Josef Gočár tra gli altri. Il gruppo non ebbe vita serena e i disaccordi personali portarono Čapek a proseguire la propria ricerca in altri due gruppi, il Mánes prima e il Gruppo dei Testardi poi. In quegli anni esordì anche come scrittore, dapprima insieme al fratello (Il giardino di Krakonoš, Abissi splendenti, Un fatal gioco d’amore) con racconti in cui sperimentò anche l’applicazione del cubismo alla letteratura, poi da solo pubblicando la raccolta di racconti Lelio, fortemente influenzata da un espressionismo dalle tinte molto cupe.

Fin dall’inizio degli anni ’10 si era dedicato anche alla pubblicistica, dapprima collaborando, anche come redattore, con le riviste dei gruppi di avanguardia di cui faceva parte, e poi scrivendo su importanti quotidiani cecoslovacchi. Inizialmente scrisse per i Národní listy, poi per le Lidové noviny, con cui collaborò ininterrottamente fino alla sua deportazione in campo di concentramento.

Negli anni ’20 due sono i libri di particolare interesse pubblicati da Čapek: i racconti di Per un delfino e soprattutto il bellissimo L’ombra della felce, una sorta di racconto-ballata sulle disavventure di due bracconieri che si sporcano le mani di sangue uccidendo un guardaboschi. Da lì una fuga verso un miraggio di salvezza nel disperato tentativo di sfuggire a un castigo che con il passare delle pagine sembrerà sempre più inevitabile.

Del resto la ballata non era l’unico aspetto dell’arte popolare che lo appassionava e in quegli anni cominciò a utilizzare molti motivi del folclore ceco anche nelle sue opere pittoriche.

A fine anni ’20 un altro evento gli offrì nuovi spunti: la nascita della figlia Alena. Čapek le dedicò un libro, I racconti sul cagnolino e la gattina, che sarebbe in breve diventato popolarissimo e che sarebbe stato letto da generazioni di bambini cechi.

L’atmosfera serena dei suoi libri e dei suoi quadri a cavallo degli anni ’20 e ’30 lascia progressivamente spazio a un’atmosfera più cupa e meditativa, che fornisce gli spunti per gli ultimi due libri di Čapek, il filosofico Il pellegrino zoppo e il libro di aforismi Scritto nelle nuvole. Arrestato poco dopo l’occupazione della Cecoslovacchia da parte della Germania nazista, morirà in campo di concentramento nell’aprile del 1945.

[D.S.]

Recensioni

I racconti sul cagnolino e la gattina

Articolo di:

Il cagnolino e la gattina vivono insieme in una casetta ai margini del bosco. Nonostante il pelo, la coda e le zampe, loro vogliono fare tutto proprio come i grandi e si impegnano molto anche se, ogni tanto, combinano proprio dei pasticci! I due quadrupedi sono molto amici e insieme lavano il pavimento, si aiutano se hanno i pantaloni strappati, cucinano torte e cercano di scrivere lettere anche se, ahimé, non sono mai andati a scuola.Sono molto generosi: fanno divertire chi non può andare a scuola perché è malato e si prendono cura dei giocattoli abbandonati.Tengono molto all’opinione che i bambini hanno di loro e cercano sempre di dare buoni consigli al signor Čapek, in modo che scriva delle belle storie.

Queste dieci racconti dal sapore antico e lontano, scritte quasi ottant’anni fa da Josef Čapek per sua figlia Alena, sono un classico della letteratura ceca per l’infanzia e sono state lette da generazioni di piccoli lettori. Il loro autore (scrittore, pittore e pubblicista) è il celebre intellettuale ceco creatore della parola robot. A dispetto della leggerezza e della spensieratezza delle piccole storie raccolte nel testo, Čapek ebbe una vita difficile: strenuo oppositore del nazismo, venne deportato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove morì nell’aprile del 1945. I suoi racconti, però, gli sopravvissero e ad oggi, solo nel paese d’origine abitato da 10 milioni di persone, ne sono state stampate quasi un milione di copie ed è stata anche creata una serie di cartoni animati. La semplicità della storie non le rende particolarmente appassionanti per i più grandicelli ma sono facilmente fruibili da un pubblico di piccoli ascoltatori prima della buona notte.

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