9/22 novembre 2013

Vlastimil Třešňák – 49 + JEDNA / 49 + ONE – L’incanto del “divo”

A cura di Susanna Horvatovičová

Albero (Particolare) Inchiostro su carta fotocopiata 20x30 cmNel ciclo pittorico 49 + JEDNA / 49 + ONE il pittore, musicista e scrittore Vlastimil Třešňák porta a termine una serie di ritratti di personalità di spicco del mondo dell’arte, della scienza e della politica internazionale. Azzera canoni e convenzioni pittoriche e borghesi secondo la tradizione di Theodor Rousseau il Doganiere, e reinventa stereotipi e immagini comuni trasformandoli in logorroiche riflessioni su personaggi famosi.

In realtà, il processo creativo di Třešňák coniuga il senso dello humour prettamente ceco con luoghi comuni derivati dalla letteratura e dalle illustrazioni popolari ceche. L’intero ciclo pittorico è un rebus in cui bisogna indovinare il personaggio noto in base a dettagli significativi, altri immaginati. Paradosso e contraddizioni giocano un ruolo essenziale nella formulazione di una parodia che a volte scade nel cliché. Chi non risolve l’indovinello può leggere a fianco la soluzione del rebus: ogni immagine è accompagnata da una massima che rivela l’identità della figura*.

Mentre il contemporaneo pittore moravo Vladimir Červinka si divertiva a ritrarre scene comiche e scabrose ambientandole in dimensione onirica dal sapore dechirichiano, Třešňák ama piuttosto dare un nuovo volto all’immaginario collettivo con caricature ricche di citazioni letterarie ambientate in spazi angusti e in penombra.

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Le radici dell’aria : Jiří Orten – Fabrizio Ajello

A cura di Susanna Horvatovičová

Albero (Particolare) Inchiostro su carta fotocopiata 20x30 cmLe radici dell’aria: Jiří Orten – Fabrizio Ajello è un progetto curato da Susanna Horvatovičová e ideato dal pittore e scrittore Fabrizio Ajello (Palermo 1973), in seguito al suo contatto con la cultura ceca e in particolare con l’opera del poeta Jiří Orten (Kutná Hora 1919 – Praga 1941). Lavorando su diversi livelli, illustrazione, pittura e poesia, l’artista palermitano ha realizzato nel corso del 2004 un ciclo di schizzi disegnati sulle pagine dei diari di J. Orten, una serie di Taccuini illustrati e un ciclo di tele, Nudi. L’iniziativa è stata articolata in due manifestazioni complementari: un incontro di poesia ispirato all’epistolario immaginario di Ajello con Orten e una mostra itinerante dedicata al ciclo dei Nudi.

Jiří Orten è nato a Kutná Hora nell’ex Cecoslovacchia ed è morto precocemente in un incidente stradale a Praga nel 1941, all’età di ventidue anni. Nell’arco di pochi anni, tra il 1938 e il 1941, lo scrittore di origine ebraica ha concentrato quasi tutta la sua attività, pubblicando raccolte di poesie e scrivendo Libro azzurro, Libro zigrinato e Libro rosso. Questi tre diari contengono brani autobiografici, frequenti citazioni letterarie, riflessioni quotidiane, poesie ed elegie destinate alla pubblicazione, in cui il presentimento del suo tragico destino si alterna nei versi con tematiche di tipo esistenzialistico. L’estraneità di Orten all’esperienza dell’avanguardia ceca degli anni Venti e Trenta ha avvicinato l’autore a un gruppo di giovani poeti quali Bednář, Bonn, Hirsal, Halas, interessati alle tematiche esistenzialiste, in particolare modo all’indagine della “verità sull’uomo come tale e all’uomo quanto “essere allo stato puro”. La chiave di lettura della loro attività poetica era la ricerca della propria identità, dei sentimenti umani, del bisogno di amore e della non accettazione dei condizionamenti sociali e della crudele realtà del mondo. Benché Orten abbia aderito al circolo letterario di Bednář e di Halas, estendendo motivi biografici a considerazioni filosofiche esistenzialiste, ha coltivato uno stile poetico originale, carico di simboli, allusioni e immagini frammentarie.

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